che non poteva essere troppo lunga per essere contenuta completamente su un unico supporto. Inizialmente, il piatto era messo in movimento da una molla caricata con una manovella, poi grazie al progresso della tecnologia venne introdotto il motore elettrico.
Nel tempo, ci sono stati diversi tipi di trasmissione del moto dal motore al piatto: i primi giradischi a motore elettrico utilizzavano la trazione a puleggia, rimpiazzate poi in seguito da cinghie in gomma (trazione a cinghia), tuttora in uso in molti apparecchi. Fino alla fine degli anni 70 erano anche in produzione macchine con trazione a puleggia, che con particolari meccanismi permettevano il caricamento di più dischi e la loro riproduzione in sequenza. Non erano però giradischi di altissima qualità proprio perché le automazioni provocavano grandi vibrazioni all'apparecchio stesso.
Una tendenza introdotta recentemente nell'uso della trazione a cinghia è quello di spostare il motore all'esterno del piatto aumentando notevolmente il peso del medesimo per aumentare il momento di inerzia e stabilizzare la velocità di rotazione.
Dalla fine degli anni 70 appare anche la tecnologia che collega il piatto rotante direttamente all'albero motore (trazione diretta); attualmente, per garantire la massima regolarità nella rotazione del piatto, il motore è controllato da un circuito elettronico pilotato da un oscillatore al quarzo. In alcuni modelli professionali la trazione diretta del giradischi viene controllata da un potenziometro che regola la velocità di rotazione in modo da variare l'intonazione del disco riprodotto. Tale intonazione può passare da - 1/8 a + un'ottava rispetto alla riproduzione del disco in vinile a giri corretti. Questa funzione è definita come Pitch Adj. e viene usata in prevalenza dai Disc Jockey che si occupano di miscelare brani in sequenza continua mettendoli "a tempo" col numero di battute ritmiche uguali tra loro.
Alcuni modelli più sofisticati prevedono il motore e il braccio di lettura su due telai separati; queste modifiche concettuali nella costruzione dei giradischi hanno favorito una qualità di riproduzione sempre più accurata e priva di disturbi derivanti dalle vibrazioni, che seppur impercettibili, il funzionamento del motore elettrico provocherebbe inserendo fruscii e ronzii nella riproduzione sonora. Per contro i giradischi a due telai richiedono un'installazione molto accurata tecnicamente per non introdurre errori di angolazione del braccio e conseguentemente lettura della puntina.
Un'altra tecnica introdotta per combattere la guerra alle vibrazioni, questa volta esterne, che potrebbero interferire con la corretta riproduzione sonora dei dischi è l'uso di piedini conici che vengono montati con la punta come appoggio del telaio del giradischi. queste punte d'appoggio limiterebbero al massimo la superficie di trasmissione delle eventuali vibrazioni ambientali.
Per dar modo agli audiofili più esigenti di poter effettuare velocemente prove comparate su modelli diversi di bracci di lettura e fonorivelatori, alcuni giradischi di altissimo livello prevedono la possibilità di montare fino a 4 bracci di lettura.
La riproduzione vera e propria avviene appoggiando sul disco, la puntina di lettura (pick-up); questa è sostenuta da un braccio munito di un apposito contrappeso atto ad ottenere una pressione della testina sul disco predefinita e calibrata. Il braccio può essere collegato ad uno snodo posto sulla base del giradischi in modo da fare seguire alla testina il percorso determinato dal solco del disco.
Alla fine degli anni settanta, alcuni costruttori hanno offerto giradischi muniti di braccio tangenziale, ossia bracci che seguono l'andamento della testina tangenzialmente al diametro del disco, evitando così differenti modalità di lettura derivanti dalla curvatura del percorso (errore tangenziale), quasi inevitabile con bracci a snodo. I giradischi equipaggiati con braccio tangenziale hanno sempre costo elevato, per l'alto grado di ingegnerizzazione e precisione della loro realizzazione e per alcuni modelli è previsto il funzionamento in verticale.
Quando il pick-up è posato sul disco, il profilo irregolare del solco provoca la vibrazione della puntina; tale vibrazione è impiegata per generare deboli segnali elettrici da una bobina inclusa nel corpo della testina. Questo segnale elettrico viene inviato al circuito di preamplificazione; da qui il segnale viene inviato all'amplificatore finale, il quale trasferisce il segnale agli altoparlanti montati nei diffusori, trasformandolo finalmente in suono.